Dietro un claim, dietro un logo c’è sempre molto, molto di più. C’è una storia aziendale, ci sono le persone che hanno creato quella storia, ci sono “la vision e la mission”: ovvero, la carta d’identità di un’azienda, la sua evoluzione, i punti di svolta e la proiezione su nuovi step di sviluppo.
Nel percorso di brand identity e brand positioning del Gruppo Atumtek, cui abbiamo dato vita e che rispecchia l’unità dei partner e il carattere distintivo rispetto al mercato, abbiamo puntato in primis sulla nostra identità e sulla solidità dettate dall’esperienza maturata negli anni, quindi sulla visione di ciò che sarà il futuro del settore insurance e sull’apporto che come Gruppo possiamo dare a questa trasformazione digital e insurtech.
IDENTITÀ – Come abilitatore IT, la tecnologia a servizio dell’innovazione, è sempre stata il nostro DNA, l’ossatura del nostro ecosistema applicativo, ovvero della filiera tecnologica composta dai tre brand specialistici che costituiscono il Gruppo Atumtek: Atum, Tecso e Intek.
L’APPROCCIO – Less is more, ovvero “Semplificare per innovare” è la filosofia che ci ha sempre guidato e che ha rivoluzionato le nostre soluzioni core insurance. Anche rispetto alle frontiere più evolute dell’RPA, AI, machine learning, data governance e analytics.
IL TEASER – Il teaser Atumtek – The Innovation Group prende forma allora proprio dal “Chi siamo“: siamo un Gruppo tecnologico integrato con solide core insurance e insurtech, messe a terra da ciasun partner, tutte al servizio dell’innovazione del mondo assicurativo e a supporto dei nostri clienti: Assicurazioni, Banche, Broker ed Intermediari.
Ecco perchè abbiamo voluto creare un teaser che includesse i tre brand – ATUM+TECSO+INTEK – e, da qui, anchela scelta di un lettering moderno, “rotondo e pulito”, non tradizionale, interpreta ed evidenzia questo cambiamento. Lo spazio fra le singole lettere interpreta ed indica l’individualità di ognuna delle tre singole aziende, la stabilità di ogni elemento, la solidità e l’equilibrio della nuova realtà, minimal e pulita, semplicemente innovativa.
Ma oltre il lettering, l’identità di ciò che siamo e che vogliamo essere per tutti i nostri clienti, ovvero “The Innovation Group“: perchè l’innovazione del settore assicurativo è il grande tema di questo tempo.
Potrebbe sembrare ambizioso, ma quando è in atto una vera e propria rivoluzione come questa, occorre guardare lontanissimo, con il coraggio dei pionieri, forti della propria esperienza e solidità. E le aziende che compongono il nuovo Gruppo Atumtek partono da un’esperienza solida, consolidata, referenziata. E con le tecnologie di cui sono proprietarie possono immaginare – e realizzare – uelle tecnologie innovative per costruire, appunto, insieme l’insurtech di domani, inchiave ovviamente in chiave digital e con un approccio data driven e di Open insurance.
Milano, 19 maggio 2022 – Una data che ricorderemo. Un punto di arrivo e, come per tutti i traguardi, un nuovo step di partenza e slancio verso obiettivi ambiziosi: “Insieme, per costruire l’insurtech di domani”.
Vi abbiamo lavorato lungo tutto il 2021, partendo dal consolidamento delle partnership ed acquisizioni messe a terra a partire dal 2020 e, oggi, ufficializziamo dalle pagine del Sole 24 Ore la nascita del nuovo Gruppo Atumtek – The Innovation Group, costituito dall’unione delle tecnologie, know how, persone e competenze di Atum Tecnologies & Solutions, della controllata TECSO e di Intek, co-fondatore e partner storico di Atum.
Tre brand tecnologici che vanno a costituire un unico Gruppo integrato sia in ambito core insurance sia insurtech, con un team specializzato di oltre 50 persone, un fatturato superiore ai 5 milioni nel 2021, più di 21 clienti assicurativi diretti e oltre 15 intermediari indiretti.
“Grazie a competenze fortemente innovative, si pensi all’intelligenza artificiale, all’RPA e al machine learning, coniughiamo business, processi e tecnologie per lo sviluppo di piattaforme core insurance non solo di backend e frontend, ma anche di data governance,” spiega Fabio Piccinini, presidente del Gruppo Atumtek, founder & ceo di Atum – “un connubio per nulla scontato”, che “permette di essere estremamente competitivi e performanti nel garantire l’interoperabilità dei sistemi su tutti i processi dell’iter assicurativo”.
Un ecosistema applicativo per la svolta digital delle assicurazioni, che è una filiera tecnologica strutturata, articolata, completa e soprattutto referenziata per piattaforme, know-how, competenze e persone. La cui operatività è assicurata da tecnologie e soluzioni “aperte” che rivoluzionano, in chiave insurtech, il collocamento, la vendita e il post-vendita dei prodotti Vita e Danni, permettono l’apertura semplificata dei sinistri e la gestione delle loro notifiche, incrementano la velocità e semplicità di liquidazione, lavorano sull’analisi del bisogno dell’utente e sull’analisi del dato per prodotti e servizi sempre più personalizzati.
“Parliamo di soluzioni perfettamente integrate e integrabili ai sistemi terzi di Compagnia e degli intermediari, aperte alla condivisione di informazioni e dati in una logica “Open Insurance” – riassume Piccinini – e secondo un approccio data driven”.
Un posizionamento che pone il Gruppo Atumtek in prima fila rispetto ai principali trend di mercato: insurtech e digital insurance, distribuzione di prodotti retail e corporate tramite piattaforme tecnologiche evolute; approccio SaaS & Cloud; gestione del mondo health; parametric insurance; data governance e nuovi ecosistemi “open”, data analytics e intelligenza artificiale.
Ma senza dimenticare l’attenzione per il capitale umano. “Sono convinto che le persone siano fondamentali in ogni azienda: senza le loro competenze non è pensabile fare innovazione”, sottolinea Piccinini. “Per questo – continua – è essenziale che il capitale umano trovi nel proprio ambiente professionale le condizioni migliori per esprimersi e per sentirsi parte integrante del progetto cui contribuisce”.
Una convinzione che nel Gruppo Atumtek si fa pratica quotidiana, soprattutto in questo momento di coesione e crescita aziendale. “In un mondo che corre, è utile saper trovare la propria dimensione e progettare uno step evolutivo che non snaturi l’anima dell’azienda, il vero motore di ogni successo”. Insieme ai partner di Gruppo, Omar Ogliar Badessi e Giorgio Dossena, AD di Intek e Luciano Polinari e Mirko Mechilli, rispettivamente ceo e socio di Tecso, Mario Manzi, socio di Atum, Piccinini corrobora questa visione attraverso un’attenta lettura delle dinamiche imprenditoriali. “Molte start up riescono ad avere successo – analizza – perché, insieme all’idea, hanno un’anima che le contraddistingue, in cui tutti coloro che vi operano si riconoscono. Mentre, quando a prevalere sono logiche altre rispetto a quelle originarie, succede che, se acquisite da grandi gruppi, alcune rischiano di non mantenere più le aspettative fondative”.
È guardando a questo scenario che Piccinini per il Gruppo Atumtek ha una prospettiva chiara: “Mantenere lo sguardo dritto agli obiettivi e agli asset di Gruppo e crescere dimensionalmente, puntando sulla formazione delle persone e su quell’equilibrio tra competenze, lavoro e qualità di vita cui abbiamo sempre guardato”. Una strategia in cui rientra anche la dislocazione territoriale delle aziende lungo tutto lo stivale.
Un “modello” aziendale che sta funzionando: “Non abbiamo turnover”, spiega il presidente e per il 2023 l’obiettivo è entrare e scalare la classifica “Best place to work”. Sul fronte del core business, l’impegno è quello di: “Innovare su situazioni consolidate e stratificate, garantendo l’interoperabilità dei sistemi per l’orchestrazione tra attori, processi e informazioni all’interno del mondo assicurativo”.
Una giornata molto concreta di incontro e conoscenza, ma anche un’occasione – la prima di un percorso – di forte condivisione sulla “visione” e sulla strategia futura di tre realtà aziendali che guardano ad un futuro unico, come Gruppo.
Non un semplice “rebranding” ma un approccio integrato, così come lo sono le soluzioni su cui Atum, Intek e Tecso hanno incrociato competenze e tecnologie e con cui, insieme, si presentano al mercato assicurativo, alle Compagnie, agli intermediari e al mondo della bancassicurazione.
Un percorso che presenta alcune tappe fondamentali: la nascita di Atum nel 2015 con la compartecipazione di Intek; nell’ottobre 2020 l’acquisizione di Tecso da parte di Atum e a novembre 2021, l’entrata di Atum nella compagine sociale di Intek.
Un incontro – quello dello scorso sabato 2 aprile a Firenze – fortemente voluto, pensato e pianificato. Il tema scelto – “INSIEME PER L’INSURTECH. PRIMA LE PERSONE” – consegna la “cifra”, chiara, che intende caratterizzare quel percorso di strategia e crescita comune su cui si sta lavorando. Ovvero, un percorso che parte dalle persone, dalle competenze, dalla storia aziendale di ogni realtà, dalle specificità che hanno permesso di consolidare esperienza, relazioni e know how tecnologico. Sempre in una chiave innovativa.
IL QUESTIONARIO, OVVERO L’ASCOLTO – Ma non si può partire dalle persone se non ascoltandole. Ecco, allora, che lo strumento del questionario, scelto come approccio di “indagine” trasversale a tutte e tre le realtà, guardando ai diversi profili (dipendenti e collaboratori) si è rivelato una fonte interessantissima, sorprendente. ed efficace. Abbiamo domandato le aspettative sul welfare aziendale, sulla soddisfazione e benessere dei dipendenti/collaboratori rispetto all’organizzazione del lavoro, anche in riferimento al modello di smart working e lavoro agile, al miglioramento di alcune metodologie/processi, una valutazione sui passi fatti e sul lavoro “di Gruppo” che si sta portando avanti.
L’EVENTO, OVVERO LA CONOSCENZA E LA CONDIVISIONE DI STRATEGIE COMUNI. Dopo l’ascolto e la sintesi delle esigenze, lo step della condivisione. L’analisi di quanto fatto ad oggi, quindi il quadro prospettico sul futuro, secondo una logica di piccoli, ma decisi passi.
GLI STEP FONDAMENTALI – La nostra identità di Gruppo, oggi; il mercato e i trend decisivi; la nostra proposta tecnologica – un Gruppo, quattro competenze: per un’offerta completa -, il nostro posizionamento; i competitors e le linee strategiche.
«Questo 2022 sarà impegnato sugli asset per consolidare tutta la nostra filiera di soluzioni – la prospettiva lanciata da Fabio Piccinini, Ceo & founder di Atum – per definire una strategia di gruppo, per amalgamare le organizzazioni, le strutture e le attività che facciamo. Per focalizzarci sulla crescita di competenze e di business, sull’ampliamento della proposta qualificata di servizi professionali, più trasversali possibili, sul consolidamento dei clienti. Guardando, anche, alle partnership importanti già attive e a quelle che potrebbero nascere. Rappresentiamo una partnership societaria e commerciale strategica per l’integrazione e l’offerta congiunta».
I CONTRIBUTI – «Complementarità, interscambiabilità, condivisione di competenze ed esperienze dovranno essere le parole che guidano il nostro essere Gruppo – la sottolineatura di Mario Manzi, CTO Atum – . E l’approccio dovrà essere quello di non fermarsi al “si è fatto così” ma, insieme, con le competenze che abbiamo ed integriamo dovremo disegnare nuove proposte, soluzioni innovative».
Sua l’attenzione anche ai più giovani e al ruolo fondamentale della formazione.
Fabio Piccinini e Giorgio DossenaOmar Ogliar Badessi
Con Omar Ogliar Badessi, CEO e co-founder di Intek (dx) insieme a Giorgio Dossena, un excursus sulla storia, sulle competenze, sulle soluzioni e sulle persone di Intek che insieme ad Atum creano ed implementano il frontend FEWFINe.
Non tutti forse sanno che Intek nasce nel 2003, alle porte di Crema, come spin off di Finmatica, “regina” della new economy dei primi anni Novanta. Molte delle persone di Intek, arrivano da quell’esperienza importante.
Luciano Polinari (nel video sotto), AD di Tecso e Mirko Mechilli (a sx), BI Consultant Tecso, società di Atum, hanno presentato il loro team, e le loro competenze più innovative in ambito analytics e data governance con la piattaforma I2G (Insurance Information Governance) e il progetto Laocoonte, finanziato dal MISE per una “segmentazione” dell’analisi del bisogno.
Passaggio importante il tema dei Servizi professionali: a spiegare approccio e qualità dell’offering del Gruppo, il responsabile Marcello Bencivenga. Tempestività, qualità, alta professionalità, fiducia, fidelizzazione e orientamento alla “consulenza”, le caratteristiche fondamentali del nostro approccio. Sicuramente una proposta qualificata e qualificante da ampliare ulteriormente vista la domanda di profili tecnici di alto profilo.
Nel pomeriggio, il focus dedicato alla Comunicazione e all’identità di Gruppo. La parola va a Massimiliano Grimoldi, responsabile HR e figura di coordinamento per la Comunicazione & Marketing di Atum: «Abbiamo iniziato un percorso su più canali e con strumenti diversi per raccontare l’azienda, raccontare le persone, raccontare le competenze, diverse, specialistiche ma integrate; infine, per raccontare le soluzioni che sono il vero veicolo di innovazione in un mercato assicurativo in forte cambiamento. Ma per lavorare in questa direzione è importante che i dipendenti/collaboratori diventino i primi “portavoce” della propria azienda: vivano un senso di appartenza al Gruppo, ne condividano i valori, siano propositi nel costruire questa identità di gruppo»
Ma cosa significa costruire una nuova identità? Significa lavorare guardando nella stessa direzione, con i medesimi obiettivi, collaborando ciascuno con le proprie competenze e potenzialità alla propria organizzazione. Significa “essere accanto”, lavorare insieme correggendo la rotta anche in corsa e sorreggendo anche chi si possa trovare più in difficoltà.
Bellissimo e costruttivo l’approccio di Tiziana Ferrittu, Counselor e formatrice, un atteggiamento di ascolto e restituzione. Tiziana ci ha guidati in questo “riposizionamento” a partire dalle personali motivazioni nel lavoro per spingerci a non aver paura di dare di più anche con il rischio di sbagliare. Rischiare per trovare lo slancio verso strade e soluzioni nuove, andando poi ad obiettivo. Imparando a “schiacciare perfettamente anche su alzate pessime”, come insegna coach Velasco..
In definitiva, trovare una nuova identità significa lavorare in squadra. Come sul campo di gioco – qualunque esso sia – con una regia condivisa che sappia guarda un po’ più lontano, sappia indirizzare il gioco e colga dove la palla possa assestarsi nel modo e punto migliore.
Partnership di valore per lavorare sulle nuove competenze indispensabili per l’evoluzione del settore assicurativo. In queste settimane vi abbiamo presentato l’approccio con cui stiamo lavorando come Gruppo sul tema delle skill per l’insurance, con quella visione di filiera tecnologica end-to-end che ci caratterizza, insieme ai partner Intek e a TECSO.
Proprio con il team di TECSO – e in particolare con Luciano Polinari, CEO della società, con Luca Ruscio e Giuseppe Talarico, operativi in TECSOLab, il laboratorio di Rende – vogliamo approfondire la collaborazione su Laocoonte, il progetto di Ricerca finanziato dal MISE nell’ambito «Imprese e Competitività» per la Crescita Sostenibile, avviato a marzo 2020, per lo studio e la definizione di un modello di classificazione e predizione per l’ottimizzazione dei processi industriali e per il Business Process Management, con l’implementazione di un sistema pilota determinato su banche dati riferibili al settore assicurativo e sanità.
Il progetto è promosso dalla società proponente Energent Spa, realtà consolidata nel mercato delle soluzioni e dei servizi di Information & Communication Technology in Italia e a livello internazionale e vede coinvolta la nostra controllata TECSO – società specializzata in Analytics, Big Data e Information Governance e operativa nella consulenza strategica, organizzativa e tecnologica per il settore privato e pubblico – e la collaborazione dell’Università della Calabria e di altre realtà imprenditoriali.
Fabio Piccinini, Ceo & founder di Atum
«Per Atum, il ruolo della Ricerca accademica risulta fondamentale soprattutto in riferimento all’applicazione delle tecnologie cognitive e predittive – la sottolineatura di Fabio Piccinini, Ceo di Atum – nonchè all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale e del machine Learning per ottimizzare ed efficientare le soluzioni e i processi assicurativi».
In particolare, il progetto Laocoonte lavora al design, sviluppo e testing di una piattaforma che consenta di:
raccogliere e normalizzare i dati provenienti da Data Lake, Data Warehouse o Sensori IoT;
costruire il modello di analisi in base all’attuale offerta, catena produttiva e all’attuale modello di business;
guidare l’utente alla costruzione del modello di forecasting in base al processo che è necessario ottimizzare.
Il progetto Laocoonte ha permesso a TECSO di:
valorizzare l’attività di TECSOLab;
di avviare collaborazioni tecniche e scientifiche con Enti di Ricerca e formazione e con società specializzate (in primis l’Università della Calabria – UNICAL);
di poter sperimentare e progettare una piattaforma completa di machine learning destinata al mercato tecnologico ed applicabile ai diversi settori merceologici.
Luciano Polinari, Ceo di TECSO
«In particolare il laboratorio di Rende (TecsoLab) si sta occupando di tutte le fasi di analisi, ricerca e sviluppo previste dal progetto- spiega Luciano Polinari – ma allo stesso tempo anche delle attività operative volte, in primis, alla trasformazione dei risultati ottenuti con le sperimentazioni in prototipi software; quindi alla realizzazione di pacchetti applicativi completi da collocare sul mercato italiano ed internazionale».
Attualmente il TecsoLab consta di diverse risorse dislocate presso l’unità operativa di Rende che operano sia in presenza che da remoto. In TecsoLab è presente anche l’infrastruttura tecnologica necessaria allo svolgimento delle attività: server, SVN, machine learning engine, DBMS, ecc.
TecsoLab, la sede di Rende (CS)
Bello specifico TECSO si sta occupando dello studio, della progettazione e della realizzazione di un sistema di classificazione e analisi predittiva e della definizione del mercato target per il pilota.
Giuseppe Talarico – TecsoLabLuca Ruscio, PM TecsoLab
Il progetto Laocoonte sta volgendo al termine anche se è stata richiesta una proroga, nella consegna finale del prototipo, di 6 mesi posticipando la deadline a novembre 2022. La proroga si è ritenuta necessaria poiché ci sono stati dei ritardi dovuti alla consegna delle basi dati previste per la sperimentazione e per l’inserimento di nuove banche dati che permetteranno di generalizzare il modello di classificazione semantica oggetto del progetto.
Le fasi progettuali, giunte ad un livello molto avanzato, ci hanno permesso di ottenere una piattaforma in grado di ottemperare alle operazioni complessive di un processo di analisi ed interpretazione dei dati e di estrazione di conoscenza da basi dati strutturate e destrutturate
Sopra la mappa funzionale dell’applicazione con l’esplicazione dei moduli software che la compongono:
PREPARAZIONE E PREPROCESSING DEI DATI;
DEFINIZIONE DEL MODELLO
ANALISI PREDITTIVA
ANALISI DEI RISULTATI
Con la piattaforma interagiranno per tutto il processo due categorie principali di utenti:
Il settore Insurtech italiano soffre una carenza di professionalità adeguate, dovuta sia alla richiesta di profili assolutamente nuovi – si vedano le tecnologie più evolute – sia per il numero esiguo di specialisti e laureati nel settore ICT rispetto – ad esempio – alla media dell’Unione Europea. Sono molte le analisi e i Report che attestano questo gap di competenze e le aspettative per i prossimi anni evidenziano l’esigenza di nuove figure professionali maggiormente in linea con le richieste del mercato, orientato all’innovazione tecnologica.
L’ambito degli interventi professionali di Atum (i nostri “Servizi professionali“) si rivolge prevalentemente al settore assicurativo e di bancassicurazione e copre sia l’allocazione di team per lo sviluppo di nuovi progetti – anche su temi di forte evoluzione tecnologica e di processo – sia la fornitura di servizi di application management e di maintenance delle piattaforme software esistenti.
Marcello Bencivenga, Professional Services Manager di ATUM
«Il settore assicurativo presenta ancora ampi margini di crescita nella trasformazione digitale – spiega Marcello Bencivenga, Professional Services Manager di Atum -. Per questo, consideriamo l’investimento in nuove competenze digitali la premessa fondamentale per fornire ai nostri clienti soluzioni e servizi che favoriscano l’innovazione tecnologica, con un approccio mirato a garantire rapporti di continuità e di fiducia di lungo periodo».
Per essere presenti anche negli ambiti più sfidanti come quello della Robotic Process Automation (RPA), dell’Intelligenza Artificiale e del Natural Language Processing (NLP), mondi e applicazioni che chiedono figure specialistiche, Atum ha costituito un Team con competenze specifiche e con risorse certificate dai leadear di mercato: UiPath, per tutto l’ambito RPA e dell’automazione dei processi ed Expert.ai, leader nel machine learning.
«L’orientamento aziendale di Atum è quello di ampliare l’offerta di nuove figure professionali per agevolare il percorso verso la trasformazione digitale – continua Marcello Bencivenga -. Ciò che ci caratterizza è la capacità di integrare gli ecosistemi applicativi esistenti con soluzioni evolute di core business e gestione del cliente, e in particolare, il nostro punto di forza è quello di saper coniugare l’expertise progettuale concreta con la competenza nei processi di business in ambito assicurativo e di bancassicurazione. Questo connubio che diventa strategico, ci consente di offrire ai nostri partner e clienti competenze di alto profilo e servizi professionali ad alto valore aggiunto per progetti complessi».
In particolare, il servizio di fornitura di risorse con i profili professionali concordati e in tempi rapidi, è per Atum un impegno che mira a instaurare con i propri Clienti un rapporto di fiducia, orientato alla partnership.