Una giornata molto concreta di incontro e conoscenza, ma anche un’occasione – la prima di un percorso – di forte condivisione sulla “visione” e sulla strategia futura di tre realtà aziendali che guardano ad un futuro unico, come Gruppo.
Non un semplice “rebranding” ma un approccio integrato, così come lo sono le soluzioni su cui Atum, Intek e Tecso hanno incrociato competenze e tecnologie e con cui, insieme, si presentano al mercato assicurativo, alle Compagnie, agli intermediari e al mondo della bancassicurazione.
Un percorso che presenta alcune tappe fondamentali: la nascita di Atum nel 2015 con la compartecipazione di Intek; nell’ottobre 2020 l’acquisizione di Tecso da parte di Atum e a novembre 2021, l’entrata di Atum nella compagine sociale di Intek.
Un incontro – quello dello scorso sabato 2 aprile a Firenze – fortemente voluto, pensato e pianificato. Il tema scelto – “INSIEME PER L’INSURTECH. PRIMA LE PERSONE” – consegna la “cifra”, chiara, che intende caratterizzare quel percorso di strategia e crescita comune su cui si sta lavorando. Ovvero, un percorso che parte dalle persone, dalle competenze, dalla storia aziendale di ogni realtà, dalle specificità che hanno permesso di consolidare esperienza, relazioni e know how tecnologico. Sempre in una chiave innovativa.
IL QUESTIONARIO, OVVERO L’ASCOLTO – Ma non si può partire dalle persone se non ascoltandole. Ecco, allora, che lo strumento del questionario, scelto come approccio di “indagine” trasversale a tutte e tre le realtà, guardando ai diversi profili (dipendenti e collaboratori) si è rivelato una fonte interessantissima, sorprendente. ed efficace. Abbiamo domandato le aspettative sul welfare aziendale, sulla soddisfazione e benessere dei dipendenti/collaboratori rispetto all’organizzazione del lavoro, anche in riferimento al modello di smart working e lavoro agile, al miglioramento di alcune metodologie/processi, una valutazione sui passi fatti e sul lavoro “di Gruppo” che si sta portando avanti.
L’EVENTO, OVVERO LA CONOSCENZA E LA CONDIVISIONE DI STRATEGIE COMUNI. Dopo l’ascolto e la sintesi delle esigenze, lo step della condivisione. L’analisi di quanto fatto ad oggi, quindi il quadro prospettico sul futuro, secondo una logica di piccoli, ma decisi passi.
GLI STEP FONDAMENTALI – La nostra identità di Gruppo, oggi; il mercato e i trend decisivi; la nostra proposta tecnologica – un Gruppo, quattro competenze: per un’offerta completa -, il nostro posizionamento; i competitors e le linee strategiche.
«Questo 2022 sarà impegnato sugli asset per consolidare tutta la nostra filiera di soluzioni – la prospettiva lanciata da Fabio Piccinini, Ceo & founder di Atum – per definire una strategia di gruppo, per amalgamare le organizzazioni, le strutture e le attività che facciamo. Per focalizzarci sulla crescita di competenze e di business, sull’ampliamento della proposta qualificata di servizi professionali, più trasversali possibili, sul consolidamento dei clienti. Guardando, anche, alle partnership importanti già attive e a quelle che potrebbero nascere. Rappresentiamo una partnership societaria e commerciale strategica per l’integrazione e l’offerta congiunta».
I CONTRIBUTI – «Complementarità, interscambiabilità, condivisione di competenze ed esperienze dovranno essere le parole che guidano il nostro essere Gruppo – la sottolineatura di Mario Manzi, CTO Atum – . E l’approccio dovrà essere quello di non fermarsi al “si è fatto così” ma, insieme, con le competenze che abbiamo ed integriamo dovremo disegnare nuove proposte, soluzioni innovative».
Sua l’attenzione anche ai più giovani e al ruolo fondamentale della formazione.
Con Omar Ogliar Badessi, CEO e co-founder di Intek (dx) insieme a Giorgio Dossena, un excursus sulla storia, sulle competenze, sulle soluzioni e sulle persone di Intek che insieme ad Atum creano ed implementano il frontend FEWFINe.
Non tutti forse sanno che Intek nasce nel 2003, alle porte di Crema, come spin off di Finmatica, “regina” della new economy dei primi anni Novanta. Molte delle persone di Intek, arrivano da quell’esperienza importante.
Luciano Polinari (nel video sotto), AD di Tecso e Mirko Mechilli (a sx), BI Consultant Tecso, società di Atum, hanno presentato il loro team, e le loro competenze più innovative in ambito analytics e data governance con la piattaforma I2G (Insurance Information Governance) e il progetto Laocoonte, finanziato dal MISE per una “segmentazione” dell’analisi del bisogno.
Passaggio importante il tema dei Servizi professionali: a spiegare approccio e qualità dell’offering del Gruppo, il responsabile Marcello Bencivenga. Tempestività, qualità, alta professionalità, fiducia, fidelizzazione e orientamento alla “consulenza”, le caratteristiche fondamentali del nostro approccio. Sicuramente una proposta qualificata e qualificante da ampliare ulteriormente vista la domanda di profili tecnici di alto profilo.
Nel pomeriggio, il focus dedicato alla Comunicazione e all’identità di Gruppo. La parola va a Massimiliano Grimoldi, responsabile HR e figura di coordinamento per la Comunicazione & Marketing di Atum: «Abbiamo iniziato un percorso su più canali e con strumenti diversi per raccontare l’azienda, raccontare le persone, raccontare le competenze, diverse, specialistiche ma integrate; infine, per raccontare le soluzioni che sono il vero veicolo di innovazione in un mercato assicurativo in forte cambiamento. Ma per lavorare in questa direzione è importante che i dipendenti/collaboratori diventino i primi “portavoce” della propria azienda: vivano un senso di appartenza al Gruppo, ne condividano i valori, siano propositi nel costruire questa identità di gruppo»
Ma cosa significa costruire una nuova identità? Significa lavorare guardando nella stessa direzione, con i medesimi obiettivi, collaborando ciascuno con le proprie competenze e potenzialità alla propria organizzazione. Significa “essere accanto”, lavorare insieme correggendo la rotta anche in corsa e sorreggendo anche chi si possa trovare più in difficoltà.
Bellissimo e costruttivo l’approccio di Tiziana Ferrittu, Counselor e formatrice, un atteggiamento di ascolto e restituzione. Tiziana ci ha guidati in questo “riposizionamento” a partire dalle personali motivazioni nel lavoro per spingerci a non aver paura di dare di più anche con il rischio di sbagliare. Rischiare per trovare lo slancio verso strade e soluzioni nuove, andando poi ad obiettivo. Imparando a “schiacciare perfettamente anche su alzate pessime”, come insegna coach Velasco..
In definitiva, trovare una nuova identità significa lavorare in squadra. Come sul campo di gioco – qualunque esso sia – con una regia condivisa che sappia guarda un po’ più lontano, sappia indirizzare il gioco e colga dove la palla possa assestarsi nel modo e punto migliore.