“PRIMA LE PERSONE”. Il 2 aprile scorso, a Firenze, nell’incontro tra tutti i dipendenti delle tre società – Atum, Intek e Tecso – che sono andate a comporre il neonato Gruppo Atumtek, abbiamo dato un segnale chiaro: non c’è percorso di organizzazione e aggregazione che non parta, prima, dalle persone, quindi – a seguire – dalle competenze di ciascuno, che vanno valorizzate.

Mantenendo fede ai punti programmatici che ci siamo dati in quell’incontro, in cui ci siamo detti CHI SIAMO E COSA FACCIAMO come GRUPPO, nella prima metà del mese di settembre abbiamo dato il via ad un FOCUS sulle PERSONE, perchè crediamo fortemente che una delle priorità in un percorso di aggregazione di Gruppo sia quella di perimetrare ruoli, responsabilità ed obiettivi chiari per tutti, così che tutti possano riconoscersi, ritrovarsi e misurarsi all’interno dell’organizzazione.
Abbiamo avviato un percorso di valorizzazione del capitale umano, molto concreto, attraverso sessioni di approfondimento one-to-one che ci hanno dato l’opportunità di conoscerci meglio, di raccogliere aspettative, suggerimenti ed elementi da attenzionare, per proseguire in questo percorso di aggregazione e organizzazione efficace del Gruppo.
Lo abbiamo fatto insieme a due professionisti: Tiziana Ferrittu, che già ci aveva introdotti al tema della “corporate identity” a Firenze, andando a fondo sui temi dell’appartenenza, del coinvolgimento e della motivazione e Mario Bosco, ICT Insurance Manager, alle spalle una consolidata esperienza nella gestione di processi organizzativi-tecnologici-applicativi in ambito assicurativo, che si è confrontato sulle “hard skill” e sui flussi operativi interni.

TRE SEDI, UN GRUPPO, UN PIANO INDUSTRIALE – Milano, Capergnanica (Crema) e Roma: sono le tre sedi delle società del Gruppo che per dieci giorni sono diventate luogo di scambio e di “ascolto”.

“Un progetto di attenzione e valorizzazione delle persone che abbiamo voluto avviare con un primo step conoscitivo – spiega il Presidente del Gruppo Atumtek, Fabio Piccinini -, utile ad identificare ruoli, criticità e aspettative formative da colmare nel più breve tempo possibile, al fine di costruire un efficace modello organizzativo di Gruppo, anche in vista del piano industraile cui stiamo lavorando con una visione a tre/cinque anni”.

“Abbiamo tracciato una prima “geografia umana del Gruppo” – la sottolineatura di Tiziana Ferrittu e Mario Bosco – attraverso l’ascolto della persona e del lavoratore. Una cinquantina di incontri che ci hanno fatto toccare con mano i diversi punti di vista con cui “si vive” l’azienda. Con un doppio approccio: l’uno più motivazionale e di “coaching”, che ha intercettato l’impostazione “relazionale” del lavoro e la personalità di ciascuno/ciascuna, andando ad evidenziare i desideri, le aspettative e le criticità legate alla quotidianità sulle relazioni. Quindi, la lettura delle competenze tecniche, le hard skill, in un ottica di efficacia dei processi organizzativi”.

Un percorso che prosegue e che va costruito in tempi e modalità ben cadenzate. E insieme.