Lo studio condiviso con il lavoro in Atum, già dal 2017. Grazie alla formula smart della Factory.
Una stretta di mano, seppur ancora virtuale, l’abbiamo data al “nostro” Nicola Pirritano, proclamato Dottore in Informatica con il massimo dei voti, alla Statale di Milano in pieno lockdown per coronavirus. E oggi nel team Atum come programmatore analista.
Dopo cinque anni di studi, lezioni ed esami – alternati con lo stage e un part time in Atum – lo scorso 21 aprile la discussione proclamazione a distanza della Laurea Magistrale in Informatica con una tesi sulla risoluzione di sistemi di equazioni attraverso algoritmi.
Una discussione di laurea insolita, “storica”, assolutamente da incorniciare. Giacca e cravatta nel proprio salotto di casa, con i familiari nella stanza accanto e i compagni di corso a “tifare” dall’altro capo del pc. «E qualche difficoltà tecnica ad accelerare l’agitazione – racconta Nicola -. È stato tutto molto strano, e confidiamo di poter ritrovarci un domani, in presenza, per dare la mano al mio relatore e a tutta la Commissione e abbracciare i compagni di Corso con cui, negli anni, abbiamo costruito legami e condiviso fatiche».
26 anni, di Milano, Nicola Pirritano era entrato nello staff di Atum già alla fine del 2017 come stagista. Quindi, da febbraio 2018, con formula part-time come sviluppatore software. Un percorso di alternanza effettiva di studio e lavoro reso possibile dal modello organizzativo proprio di Atum che fin dalla sua nascita, nel 2015, ha privilegiato anche la formula lavorativa dello smart working, lavorando per obiettivi.
«Quello che ho trovato in Atum è stata la possibilità di poter applicare sul campo quanto imparato sui banchi dell’Università – ricorda Nicola Pirritano -. Ma su tutto, ho riscontrato un’attenzione particolare all’aspetto umano, realizzata nella flessibilità con cui ho potuto gestire il tempo studio e il tempo lavoro, soprattutto “sotto esame”, accorpando magari più giorni di lavoro per poi dedicarmi alla preparazione dell’esame. Non solo, di Atum apprezzo l’importanza del “lavoro di squadra”, sui progetti, con la possibilità di poter interfacciarmi operativamente sul cliente».
«Atum è una realtà giovane, innovativa, con un modello organizzativo flessibile – sottolinea Fabio Piccinini, Ceo e Founder di ATUM – che facilita l’inserimento anche di studenti universitari che devono completare gli studi ma che vogliono cimentarsi nel lavoro. Dedichiamo particolare attenzione alla ricerca dei talenti professionali da inserire e far crescere nel nostro team. Motivazione e crescita del capitale umano sono fattori fondanti della nostra identità aziendale. Siamo convinti che la soddisfazione professionale delle nostre risorse umane sia indispensabile per favorire rapporti solidi e duraturi nel tempo».